Bentornati qui per una nuova avvincente puntata di "Mai dire Napoli" - Le interviste impossibili.
Quest'oggi trattiamo l'annoso problema dell'occupazione delle case popolari.
Quest'oggi trattiamo l'annoso problema dell'occupazione delle case popolari.
Inizierò col dire che la casa è un diritto di tutti e ad ogni costo il diritto all'abitazione va garantito alla cittadinanza e difeso dalla speculazione edilizia e di mercato.
Detto ciò è bene chiarire che ci sono dei limiti anche all'esercizio di qualsiasi diritto. Parlando di case popolari il diritto ad avere un'abitazione termina laddove le organizzazioni criminali intendono avvalersi del malcontento popolare onde sostituirsi alle istituzioni per lucrare sull'assegnazione "di fatto" delle abitazioni di edilizia popolare, facendo così in modo da non livellare le opportunità e tenendo alta l'indisponibilità di unità abitative. Così facendo il "Sistema" provvede ad assegnare le case in base ad un'occupazione abusiva delle stesse dietro pagamento di un pigione che, eufemisticamente, potremmo definire molto "calmierato". Nemmeno l'allocuzione "concorrenza sleale" può rendere degnamente l'idea di ciò che si cela dietro al problema in questione.
In sostanza, lo Stato costruisce le case popolari con i soldi della cittadinanza, la criminalità se ne appropria indebitamente facendole occupare da chi vuole e riscuotendo da costoro degli "affitti" a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli che sarebbero altrimenti dovuti alla comunità.
E' un pò come se io mi appropriassi di una struttura ospedaliera afferente al sistema sanitario nazionale e la rendessi il mio studio medico privato chiedendo ai pazienti per gli esami diagnostici e le visite meno della metà di quello che costa il ticket "normale". Sarebbe sicuramente un business fruttuosissimo, tanto i medici, la struttura e le attrezzature sono pagati interamente dallo Stato.
E' ovvio che un tale sistema di cose non può essere tollerato e nemmeno il diritto alla casa può giustificare tale sopruso e prevaricazione dannosi per chiunque tranne che per la malavita e la politica che da essa trae beneficio e soprattutto consenso elettorale.
Ma veniamo al caso specifico.
Il teatro (è proprio il caso di dirlo) dell'episodio odierno è uno dei quartieri più degradati e fatiscenti di tutta l'area periferica napoletana: Ponticelli.
Detto ciò è bene chiarire che ci sono dei limiti anche all'esercizio di qualsiasi diritto. Parlando di case popolari il diritto ad avere un'abitazione termina laddove le organizzazioni criminali intendono avvalersi del malcontento popolare onde sostituirsi alle istituzioni per lucrare sull'assegnazione "di fatto" delle abitazioni di edilizia popolare, facendo così in modo da non livellare le opportunità e tenendo alta l'indisponibilità di unità abitative. Così facendo il "Sistema" provvede ad assegnare le case in base ad un'occupazione abusiva delle stesse dietro pagamento di un pigione che, eufemisticamente, potremmo definire molto "calmierato". Nemmeno l'allocuzione "concorrenza sleale" può rendere degnamente l'idea di ciò che si cela dietro al problema in questione.
In sostanza, lo Stato costruisce le case popolari con i soldi della cittadinanza, la criminalità se ne appropria indebitamente facendole occupare da chi vuole e riscuotendo da costoro degli "affitti" a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli che sarebbero altrimenti dovuti alla comunità.
E' un pò come se io mi appropriassi di una struttura ospedaliera afferente al sistema sanitario nazionale e la rendessi il mio studio medico privato chiedendo ai pazienti per gli esami diagnostici e le visite meno della metà di quello che costa il ticket "normale". Sarebbe sicuramente un business fruttuosissimo, tanto i medici, la struttura e le attrezzature sono pagati interamente dallo Stato.
E' ovvio che un tale sistema di cose non può essere tollerato e nemmeno il diritto alla casa può giustificare tale sopruso e prevaricazione dannosi per chiunque tranne che per la malavita e la politica che da essa trae beneficio e soprattutto consenso elettorale.
Ma veniamo al caso specifico.
Il teatro (è proprio il caso di dirlo) dell'episodio odierno è uno dei quartieri più degradati e fatiscenti di tutta l'area periferica napoletana: Ponticelli.
Ponticelli è un ignobile ammasso di palazzoni costruiti male, dove l'amianto la fa da padrone ancora oggi, dove non esistono servizi, dove il fenomeno della "dispersione scolastica" non solo è presente ma addirittura è in aumento (roba che oggi non accade più nemmeno nei paesi in via di sviluppo), dove le strade sono vialoni enormi costruiti apposta per le fughe e gli agguati, dove il degrado è l'unico arredo urbano, dove volutamente non si ritira l'immondizia ed è tutta una discarica a cielo aperto, dove sotto il viadotto autostradale esiste il più grande mercato clandestino di ricambi per aeromobili d'Europa, dove i taxi non arrivano e i mezzi pubblici a stento si spingono, dove se non ti conoscono ti chiedono dove devi andare e cosa devi fare ed è molto meglio per te se fai esattamente ciò che dichiari a questa sorta di "dogana" ufficiosa.
Questa è Ponticelli. E dico ciò con il massimo del rispetto. Anzi, lo dico proprio per dare dignità a Ponticelli e alle persone che ci vivono.
Perchè a Ponticelli, nonostante tutto ciò, è presente un tasso di solidarietà sociale enorme e sono presenti decine e decine di associazioni laiche e cattoliche impegnate in attività culturali, sociali, sportive e di volontariato, sostituendosi integralmente a ciò che più manca in loco: lo Stato.
Dico ciò perchè la gente perbene che ci vive non può preferire il silenzio e l'oblìo mentre i malviventi vorrebbero esattamente quello, essere "dimenticati", continuando ad essere i padroni di fatto di un quartiere grande quanto una cittadina del centro-nord d'Italia, ma con il doppio degli abitanti (attualmente circa 85.000!!!).
Perciò va detto chiaro e tondo: Ponticelli, purtroppo, fa schifo.
Molti napoletani non sanno nemmeno dove si trovi Ponticelli, mentre qualsiasi articolo di informazione, che sia satirico o serioso, deve specificare quantomeno l'antefatto e lo scenario, soprattutto se ciò può chiarire meglio al lettore ciò che leggerà.
Questa è Ponticelli. E dico ciò con il massimo del rispetto. Anzi, lo dico proprio per dare dignità a Ponticelli e alle persone che ci vivono.
Perchè a Ponticelli, nonostante tutto ciò, è presente un tasso di solidarietà sociale enorme e sono presenti decine e decine di associazioni laiche e cattoliche impegnate in attività culturali, sociali, sportive e di volontariato, sostituendosi integralmente a ciò che più manca in loco: lo Stato.
Dico ciò perchè la gente perbene che ci vive non può preferire il silenzio e l'oblìo mentre i malviventi vorrebbero esattamente quello, essere "dimenticati", continuando ad essere i padroni di fatto di un quartiere grande quanto una cittadina del centro-nord d'Italia, ma con il doppio degli abitanti (attualmente circa 85.000!!!).
Perciò va detto chiaro e tondo: Ponticelli, purtroppo, fa schifo.
Molti napoletani non sanno nemmeno dove si trovi Ponticelli, mentre qualsiasi articolo di informazione, che sia satirico o serioso, deve specificare quantomeno l'antefatto e lo scenario, soprattutto se ciò può chiarire meglio al lettore ciò che leggerà.
"O' SINDAC' RO CAZZ" - La signora di Ponticelli
Qui il reportage d'assalto è firmato dai coraggiosi giornalisti di Pupia.tv
I fatti vengono riassunti brevemente dallo speaker in apertura di servizio, senza mezzi termini: "...hanno atteso che la notte arrivasse ed hanno occupato queste palazzine nel rione De Gasperi di Ponticelli. Case nuove, ancora in costruzione, in pronta consegna dal mese di giugno, occupate soprattutto da donne che chiedono un'abitazione dignitosa per la loro famiglia. Mentre iniziavano le operazioni di trasloco sono arrivati gli uomini della Questura di Napoli e della celere con la Polizia Municipale per sgomberare le case. L'operazione, non semplice, è durata per tutta la mattinata, i poliziotti hanno sgomberato una struttura alla volta entrando in ogni appartamento, chiedendo agli occupanti di aprire o sfondando la porta d'ingresso. Non ci sono stati incidenti ma in alcuni momenti la tensione è salita alle stelle. Una donna infatti, dopo aver minacciato di darsi fuoco, ha mimato più volte il gesto di lanciarsi dal balcone del secondo piano, poi si è seduta sul davanzale ed ha sfidato la Polizia. Un responsabile della Digos l'ha poi convinta a uscire con calma. Ecco cosa chiede questa donna...".Tutto ciò è inquietante fin dalle primissime battute.
Nemmeno un episodio della saga di Twilight si apre in modo così tetro: "...hanno atteso che la notte arrivasse...". Non è esagerazione mediatica, è proprio l'alba dei morti viventi, è un horror di Quentin Tarantino, è "Dracula" di Bram Stoker.
Ah no, è Ponticelli. E' Napoli. E' l'Italia. Ed è pure il terzo millennio.
Il video prosegue, vengono inquadrate le palazzine di edilizia popolare che il Comune sta per ultimare. Non sono neanche così drammaticamente oscene, sono colorate, sono moderne, sono nuove. Sono pertanto appetibilissime; un'occasione che la camorra non può farsi sfuggire assolutamente. Ed allora ecco l'esercito delle donne... Ricordate ciò che scrivevo nella prima puntata sul ruolo della donna nella società prettamente matriarcale alle nostre latitudini? Ebbene anche qui si ripropone la donna come membro principale della guerra che si chiama quotidianità. E' evidente il controsenso che sta nel chiedere un'abitazione dignitosa per poi procedere, nottetempo, all'occupazione indebita ed illegale di alloggi che saranno pronti di lì a breve per essere destinati proprio a coloro che hanno bisogno di un'abitazione dignitosa e non possono permettersela.
Ricorrerò ancora una volta ad un esempio: se io sono un paziente in dialisi che attende un trapianto renale e di lì a poco sto per essere il destinatario del prezioso organo vitale non vado ad assassinare il primo che capita per ottenere subito un nuovo rene.
Ecco, appare chiaro che costoro non erano le persone che avrebbero dovuto beneficiare dell'alloggio popolare.
Le donne vanno avanti, sono i soldati "puliti" di questa guerra alla legalità e alla civiltà. Al limite sale un pò la tensione ma con le donne non si degenera in guerriglia urbana. La camorra non vuole o' burdell'. O' burdell è caos, attira gli sguardi, fa male agli affari, agli altri affari che proliferano nel quartiere...
Riportata la calma, ecco cosa chiede la signora.
Io non tralascerei il come, lo chiede.
Analizzo punto per punto:
"Eram' occupà...amm' fatt' a nuttata, amm' pigliat fridd, famm...e aropp' ce ne simm asciut cu na man' annaz e n'ata aret"
La signora, visibilmente alterata sia nell'espressione che nel tono di voce, inizia col dire pacatamente che DOVEVANO OCCUPARE (eram' occupà). Già questo deve far riflettere il lettore attento...chi ha imposto l'occupazione? La domanda è praticamente retorica.
Poi passa a lamentarsi velatamente che per compiere questo gesto di civiltà hanno dovuto subìre delle noiose conseguenze quali una infreddatura e il dover saltare la cena...e tutto ciò per concludere con un frustrante nulla di fatto (ce ne simm asciut cu na man annanz e n'ata aret').
"Pè me era giusto pecchè, parlann e me: 1) m' puzz e famm, 2) nun tenimm fatic', 3) nu pison' e 500/600 eur o' mese nun o' putimm pavà"
Senza che nessuno le chieda se ritenga giusto o meno occupare abusivamente delle abitazioni ancora in costruzione destinate a persone indigenti come (ipoteticamente) lei, la signora provvede a chiarirci che tutto ciò è senz'altro giusto. E ci mette anche al corrente di 3 circostanziatissimi motivi, almeno per quanto riguarda lei: 1) si trova in serie difficoltà economiche, cosa che evidentemente in questa "cultura" giustifica tutto...2) l'assenza di lavoro. Ed ecco che torna l'immancabile protesta contro la disoccupazione cronica, che mai può mancare in qualunque forma di dissenso popolare che si rispetti, anche se si protesta contro l'invasione delle cavallette..3) l'insostenibile pesantezza di un affitto iniquo da 500 € mensili, concetto che sottende la disapprovazione per le tariffe comunali, sensibilmente più alte di quelle pretese dalla criminalità organizzata, che pertanto viene pericolosamente vista come tutrice di posizioni subalterne.
"Chi è sagliut' a cap' e cazz? Avasciasser' e pesun' e nuje i malamente nun e facimm', c'affittamm a casa...però nu pisone ca o' putimm pavà. Pecchè amma mangià pure."
Come diceva il caro vecchio Lubrano, la domanda sorge spontanea: chi si è permesso di salire presso le abitazioni occupate per procedere, inopinatamente, allo sgombero? Ovvero, come si permette la Polizia di fare il suo dovere? Se si desidera ottenere un risultato allora il Comune deve abbassare gli affitti e di conseguenza i malviventi diventeranno improvvisamente civilissimi cittadini che saranno ben lieti di pagare regolarmente un affitto...ma sia chiaro, un affitto che siano in grado di pagare! Perchè devono pur mangiare...
Il ragionamento non fa una piega, no? E' terribilmente semplice nel suo vilipendio alla logica civile.
"O' primm ca l'adda piglià #### è o' sindac ro cazz. Si s'adda j a berè e partite o' tiemp o tene, si adda aiutà a povera gente, o frat ro cazz nun s' fa verè. O' sindaco ro cazz'!"
Ed eccoci finalmente alla ricerca del colpevole numero uno. Signore e signori, si, sempre e solo lui: IL SINDACO.
Lui è quello che deve essere turlupinato, il sindaco che così meschinamente mal rappresenta questa gente.
Non li ho mai sentiti parlare così di Achille Lauro (che fece precipitare per primo nell'Ade quelle circoscrizioni nel secondo dopoguerra) oppure di Bassolino (non credo ci sia bisogno di citarne le "gesta") o anche di Rosa Russo Iervolino (plebiscitata addirittura con il 79% dei voti alla seconda elezione a Sindaco di Napoli nelle circoscrizioni di Secondigliano-San Pietro a Patierno oppure con il 66% nella VI Municipalità, "la famigerata", Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio, nda). Stranamente i passati sindaci erano tutti virtuosi, per loro. E sottolineo PER LORO.E quindi sotto con la critica nazional-popolare per cui un sindaco può inquinare un territorio, saccheggiare i fondi europei e statali per lo sviluppo, far ingrassare i consulenti/parenti creando emergenze continue, scempiare il paesaggio. Un sindaco può macchiarsi di peculato, corruzione, nepotismo, appropriazione indebita ma non può andare allo stadio a guardare la partita del Napoli. Se organizza eventi, segue le sorti dell'unica squadra della città, favorisce la cultura, predilige l'ambiente al cemento, favorisce la limitazione del traffico allora è O' FRAT RO CAZZ, uno stupido. In una città dove "bravo ragazzo" è un'offesa il sindaco virtuoso è un ostacolo, un problema, nel migliore dei casi un perditempo.
Dovrebbe aiutare la povera gente come lei.
Se fosse in grado di capire e farsi aiutare magari, oppure se non avesse, tanto per restare in tema di espressioni folkloristiche, "o' mariuol 'ncuorp". Ovvero se non ci fosse un'atavica contiguità tra malavita e malcostume, tra ignoranza e sottosviluppo.
Perchè Napoli è l'Italia. O quantomeno il suo specchio annerito.
E infine la chiosa: "O' sindaco ro cazz!"
L'insulto è sempre l'ultima parola, da queste parti.
Che cali il sipario, dunque.
Che continui lo scempio.
Simone
Nemmeno un episodio della saga di Twilight si apre in modo così tetro: "...hanno atteso che la notte arrivasse...". Non è esagerazione mediatica, è proprio l'alba dei morti viventi, è un horror di Quentin Tarantino, è "Dracula" di Bram Stoker.
Ah no, è Ponticelli. E' Napoli. E' l'Italia. Ed è pure il terzo millennio.
Il video prosegue, vengono inquadrate le palazzine di edilizia popolare che il Comune sta per ultimare. Non sono neanche così drammaticamente oscene, sono colorate, sono moderne, sono nuove. Sono pertanto appetibilissime; un'occasione che la camorra non può farsi sfuggire assolutamente. Ed allora ecco l'esercito delle donne... Ricordate ciò che scrivevo nella prima puntata sul ruolo della donna nella società prettamente matriarcale alle nostre latitudini? Ebbene anche qui si ripropone la donna come membro principale della guerra che si chiama quotidianità. E' evidente il controsenso che sta nel chiedere un'abitazione dignitosa per poi procedere, nottetempo, all'occupazione indebita ed illegale di alloggi che saranno pronti di lì a breve per essere destinati proprio a coloro che hanno bisogno di un'abitazione dignitosa e non possono permettersela.
Ricorrerò ancora una volta ad un esempio: se io sono un paziente in dialisi che attende un trapianto renale e di lì a poco sto per essere il destinatario del prezioso organo vitale non vado ad assassinare il primo che capita per ottenere subito un nuovo rene.
Ecco, appare chiaro che costoro non erano le persone che avrebbero dovuto beneficiare dell'alloggio popolare.
Le donne vanno avanti, sono i soldati "puliti" di questa guerra alla legalità e alla civiltà. Al limite sale un pò la tensione ma con le donne non si degenera in guerriglia urbana. La camorra non vuole o' burdell'. O' burdell è caos, attira gli sguardi, fa male agli affari, agli altri affari che proliferano nel quartiere...
Riportata la calma, ecco cosa chiede la signora.
Io non tralascerei il come, lo chiede.
Analizzo punto per punto:
"Eram' occupà...amm' fatt' a nuttata, amm' pigliat fridd, famm...e aropp' ce ne simm asciut cu na man' annaz e n'ata aret"
La signora, visibilmente alterata sia nell'espressione che nel tono di voce, inizia col dire pacatamente che DOVEVANO OCCUPARE (eram' occupà). Già questo deve far riflettere il lettore attento...chi ha imposto l'occupazione? La domanda è praticamente retorica.
Poi passa a lamentarsi velatamente che per compiere questo gesto di civiltà hanno dovuto subìre delle noiose conseguenze quali una infreddatura e il dover saltare la cena...e tutto ciò per concludere con un frustrante nulla di fatto (ce ne simm asciut cu na man annanz e n'ata aret').
"Pè me era giusto pecchè, parlann e me: 1) m' puzz e famm, 2) nun tenimm fatic', 3) nu pison' e 500/600 eur o' mese nun o' putimm pavà"
Senza che nessuno le chieda se ritenga giusto o meno occupare abusivamente delle abitazioni ancora in costruzione destinate a persone indigenti come (ipoteticamente) lei, la signora provvede a chiarirci che tutto ciò è senz'altro giusto. E ci mette anche al corrente di 3 circostanziatissimi motivi, almeno per quanto riguarda lei: 1) si trova in serie difficoltà economiche, cosa che evidentemente in questa "cultura" giustifica tutto...2) l'assenza di lavoro. Ed ecco che torna l'immancabile protesta contro la disoccupazione cronica, che mai può mancare in qualunque forma di dissenso popolare che si rispetti, anche se si protesta contro l'invasione delle cavallette..3) l'insostenibile pesantezza di un affitto iniquo da 500 € mensili, concetto che sottende la disapprovazione per le tariffe comunali, sensibilmente più alte di quelle pretese dalla criminalità organizzata, che pertanto viene pericolosamente vista come tutrice di posizioni subalterne.
"Chi è sagliut' a cap' e cazz? Avasciasser' e pesun' e nuje i malamente nun e facimm', c'affittamm a casa...però nu pisone ca o' putimm pavà. Pecchè amma mangià pure."
Come diceva il caro vecchio Lubrano, la domanda sorge spontanea: chi si è permesso di salire presso le abitazioni occupate per procedere, inopinatamente, allo sgombero? Ovvero, come si permette la Polizia di fare il suo dovere? Se si desidera ottenere un risultato allora il Comune deve abbassare gli affitti e di conseguenza i malviventi diventeranno improvvisamente civilissimi cittadini che saranno ben lieti di pagare regolarmente un affitto...ma sia chiaro, un affitto che siano in grado di pagare! Perchè devono pur mangiare...
Il ragionamento non fa una piega, no? E' terribilmente semplice nel suo vilipendio alla logica civile.
"O' primm ca l'adda piglià #### è o' sindac ro cazz. Si s'adda j a berè e partite o' tiemp o tene, si adda aiutà a povera gente, o frat ro cazz nun s' fa verè. O' sindaco ro cazz'!"
Ed eccoci finalmente alla ricerca del colpevole numero uno. Signore e signori, si, sempre e solo lui: IL SINDACO.
Lui è quello che deve essere turlupinato, il sindaco che così meschinamente mal rappresenta questa gente.
Non li ho mai sentiti parlare così di Achille Lauro (che fece precipitare per primo nell'Ade quelle circoscrizioni nel secondo dopoguerra) oppure di Bassolino (non credo ci sia bisogno di citarne le "gesta") o anche di Rosa Russo Iervolino (plebiscitata addirittura con il 79% dei voti alla seconda elezione a Sindaco di Napoli nelle circoscrizioni di Secondigliano-San Pietro a Patierno oppure con il 66% nella VI Municipalità, "la famigerata", Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio, nda). Stranamente i passati sindaci erano tutti virtuosi, per loro. E sottolineo PER LORO.E quindi sotto con la critica nazional-popolare per cui un sindaco può inquinare un territorio, saccheggiare i fondi europei e statali per lo sviluppo, far ingrassare i consulenti/parenti creando emergenze continue, scempiare il paesaggio. Un sindaco può macchiarsi di peculato, corruzione, nepotismo, appropriazione indebita ma non può andare allo stadio a guardare la partita del Napoli. Se organizza eventi, segue le sorti dell'unica squadra della città, favorisce la cultura, predilige l'ambiente al cemento, favorisce la limitazione del traffico allora è O' FRAT RO CAZZ, uno stupido. In una città dove "bravo ragazzo" è un'offesa il sindaco virtuoso è un ostacolo, un problema, nel migliore dei casi un perditempo.
Dovrebbe aiutare la povera gente come lei.
Se fosse in grado di capire e farsi aiutare magari, oppure se non avesse, tanto per restare in tema di espressioni folkloristiche, "o' mariuol 'ncuorp". Ovvero se non ci fosse un'atavica contiguità tra malavita e malcostume, tra ignoranza e sottosviluppo.
Perchè Napoli è l'Italia. O quantomeno il suo specchio annerito.
E infine la chiosa: "O' sindaco ro cazz!"
L'insulto è sempre l'ultima parola, da queste parti.
Che cali il sipario, dunque.
Che continui lo scempio.
Simone
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